BOGNANCO
In molti hanno detto, domenica scorsa al rifugio Il Dosso; «A gni vecc cume lui, a fares la firma…» (venire vecchio come lui, farei la firma…). L’ammirato era Giuseppe Galletti detto Pino, mentre con gli amici, a tavola, cantava, rideva e scherzava.
Un pranzo di compleanno, come se ne fanno tanti certo, ma in questo caso, gli anni hanno fatto la differenza e Pino Galletti, domenica, ha festeggiato in alta valle i suoi favolosi novant’anni!
Una vita dedicata al lavoro ed iniziata fra mille difficoltà. Aveva solo sei giorni infatti, quando morì sua mamma per una complicanza post parto e così toccò alla zia Marietta di Pizzanco allevarlo.
Divise la sua giovinezza, fra l’alta valle Bognanco e Domodossola, dove la famiglia aveva una masseria a Castanedo. Cinque anni di guerra ed uno da rifugiato in Svizzera lo hanno tenuto lontano da casa, ma quando ritorna mette su subito una ditta propria di trasporti e si dedica allo sport. Per diversi anni è portiere titolare nella mitica Juventus Domo del dopo guerra. Dal 1950 al 1960 è autista di corriere presso la ditta Moalli e poi di nuovo riapre l’attività di trasporti fino a 74 anni!
Appassionato ed amante del bel canto, frequenta sempre la sua valle Bognanco, dove lo vede impegnato per ben venti anni in amministrazione comunale ed in giunta si occupa con impegno dei problemi della montagna e dell’agricoltura.
I suoi novant’anni non poteva festeggiarli in un modo migliore. In un rifugio in alta montagna, a cantare con gli amici in allegria. «Sarei venuto su anche a piedi – ha dichiarato il festeggiato – ma i miei me l’hanno sconsigliato e così mi son fatto portare qui in macchina».
La festa di compleanno è stata condivisa a tavola anche con un altro “veterano” della valle Bognanco; Adolfo Valentini con i suoi settant’anni.
A confronto con Pino? Praticamente un bocia.
Un pranzo di compleanno, come se ne fanno tanti certo, ma in questo caso, gli anni hanno fatto la differenza e Pino Galletti, domenica, ha festeggiato in alta valle i suoi favolosi novant’anni!
Una vita dedicata al lavoro ed iniziata fra mille difficoltà. Aveva solo sei giorni infatti, quando morì sua mamma per una complicanza post parto e così toccò alla zia Marietta di Pizzanco allevarlo.
Divise la sua giovinezza, fra l’alta valle Bognanco e Domodossola, dove la famiglia aveva una masseria a Castanedo. Cinque anni di guerra ed uno da rifugiato in Svizzera lo hanno tenuto lontano da casa, ma quando ritorna mette su subito una ditta propria di trasporti e si dedica allo sport. Per diversi anni è portiere titolare nella mitica Juventus Domo del dopo guerra. Dal 1950 al 1960 è autista di corriere presso la ditta Moalli e poi di nuovo riapre l’attività di trasporti fino a 74 anni!
Appassionato ed amante del bel canto, frequenta sempre la sua valle Bognanco, dove lo vede impegnato per ben venti anni in amministrazione comunale ed in giunta si occupa con impegno dei problemi della montagna e dell’agricoltura.
I suoi novant’anni non poteva festeggiarli in un modo migliore. In un rifugio in alta montagna, a cantare con gli amici in allegria. «Sarei venuto su anche a piedi – ha dichiarato il festeggiato – ma i miei me l’hanno sconsigliato e così mi son fatto portare qui in macchina».
La festa di compleanno è stata condivisa a tavola anche con un altro “veterano” della valle Bognanco; Adolfo Valentini con i suoi settant’anni.
A confronto con Pino? Praticamente un bocia.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO