BOGNANCO
Alle 4 e 10 del 17 luglio scorso, un fulmine ha colpito il campanile della chiesa di San Lorenzo. Una botta infernale che ha mandato in tilt il sistema automatizzato delle campane le quali si sono messe a suonare a festa in piena notte, svegliando gli abitanti del capoluogo.
Prontamente Franco Villa, uno dei responsabili della parrocchia, si è recato sul posto, sotto il diluvio, per fermare il concerto delle campane. Prima di ritornare a letto, ha voluto per scrupolo puntare la torcia sul campanile ed ha visto del fumo uscire dalla edicola campanaria. Immediata la chiamata ai Vigili del Fuoco di Domodossola, che arrivati in piazza, hanno visto il secondo fulmine picchiare sulla croce in cima al campanile.
Dalle prime verifiche i Vigili del Fuoco, hanno constatato che la Croce in alto è pericolante e pertanto hanno disposto il divieto di avvicinarsi al campanile.
Don Vincenzo Barone, parroco di Bognanco, dice che tutto funzionava bene e tutto era in perfetto stato conservativo. «Se le campane non si mettevano a suonare – ha detto Franco Villa – ed io non venivo su a vedere, non avrei mai visto il fumo uscire dal campanile e questa mattina avremmo trovato un bel disastro».
L’orologio è fermo sulle 4 e 25, pochi minuti dopo il primo fulmine, in quanto l’incendio originatosi dalla scarica elettrica, ha danneggiato il sistema automatizzato delle campane, facendole – fortunatamente – suonare a festa.Una coincidenza? Forse. Però, qualche commento in piazza circolava sul fatto che il campanile abbia voluto svegliare tutta la popolazione per spegnere l’incendio.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO