BOGNANCO
Se non ci sei non puoi raccontare e se non lo racconti nessuno potrà mai sapere. Domenica scorsa al Passo Fornalino (2345 m. s.l.m.), a confine tra le valli Bognanco e Antrona, c’erano centoventi persone che già raccontano di questo incontro storico in cima alle montagne. Un tempo ci si andava per far smettere di piovere o per chiedere la pioggia, quando il raccolto dei campi era a rischio per la siccità. Le persone pregavano e portavano crocifissi e stendardi in spalla. Ora è un po’ diverso e sulle spalle si porta solo lo stretto necessario per una escursione in montagna ed ovviamente anche e ancora gli strumenti musicali.
«Ora ci si incontra – ha detto Renato Boschi, presidente del CAI di Villadossola - per consolidare la profonda amicizia che lega queste due vallate».
Durante l’incontro lassù sul Passo, abbracci, strette di mano, sorrisi e saluti. Ci si guarda in viso e ci si congratula. E si fa la conta di chi c’è e chi manca. Già, molti mancano, non sono venuti perché anziani. Alcuni ci sono, grazie all’elicottero che ha dato uno strappo fino ai duemila metri dell’Alpe Fornalino, d’altronde, la salita dal versante bognanchese è davvero dura. Ma guardando questi volti che sorridono, cantano e suonano, salta all’occhio una cosa straordinaria: tantissimi, sono giovani, ragazzi! Quelli che sono sempre venuti e che questa volta hanno mancato, possono essere contenti e stare tranquilli: la tradizione è salva e continuerà.
La discesa a Cheggio e poi ad Antrona Piana inseguiti da nuvoloni e una leggera pioggia, non ha spaventato nessuno e dopo una breve esibizione in piazza del Corpo Santa Cecilia di Bognanco ed una visita, con preghiere, in chiesa, tutti a cena per continuare la giornata di festa.
L’appuntamento per il prossimo incontro è per il mese di giugno 2016 e questa volta, saranno i bognanchesi ad ospitare gli amici di Antrona.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO