Era il primo giorno dell’anno 2015, Davide e Mauro Darioli, due giovani ragazzi bognanchesi, salivano con gli sci di alpinismo, la costa che dall’Alpe San Bernardo (1630 m.s.l.m.) , porta alla cima Verosso (2444 m.s.l.m.). «Non c’era in giro nessuno quel giorno – ha detto Davide Darioli di San Lorenzo. Nessuna traccia di sci o di racchette da neve. Su quel costone, in quella prima mattina di capodanno, c’eravamo solo noi. Ad un certo punto, quando ormai stavamo uscendo dal bosco, diciamo più o meno all’altezza dei “Sas di Corv” (Sassi dei Corvi) troviamo, sulla nostra salita, delle strane orme sulla neve. Ci chiniamo per osservare meglio e posizioniamo un nostro guanto lì vicino, per avere le giuste proporzioni. Scattiamo delle foto, ma non siamo stati in grado di stabilire se era un animale solo oppure un branco. Di sicuro se era uno solo deve aver girato un bel po’ in quel posto, perché di impronte ce n’erano tante. Quindi poteva anche essersi trattato di un piccolo branco. Alcune orme erano profonde sulla neve perché in quel punto la coltre nevosa era più soffice, mentre poco più in là, si sono viste le impronte più in superficie, perché la neve era dura». A detta di esperti, ai quali sono state girate le foto, per un primo esame visivo, le orme sono sicuramente di uno o più lupi.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO