«La realtà bognanchese, che abbiamo preso in carico, non è delle più semplici; poche utenze e tutte sparpagliate…». A difendersi dagli attacchi è il direttore di Idrablu Claudio Stroppa che ribadisce: «Le tariffe sono stabilite dalla autorità per l’energia elettrica e gas, sulla base dei costi di gestione e delle opere previste da farsi in rispetto delle normative».
Rimane sempre il fatto che l’acqua costa cara…
«Eppure le nostre tariffe sono le più basse del Piemonte e di gran parte d’Italia. E’ ovvio che se i bognanchesi fanno i paragoni con quando pagavano l’acqua trenta mila lire all’anno, cioè niente, adesso 100 euro sembrano una esagerazione…».
E di fatto lo sono, ma poi questi cento euro che uno paga; come li giustificate?
«il 45% si riferiscono alla rete dell’acquedotto ed il restante 55% è suddiviso fra la rete fognaria e l’impianto di depurazione».
E cosa dice delle bottiglie di acqua sporca che la gente vi porta in ufficio?
«La rete di distribuzione è vecchia ed in gran parte è costituita da tubazioni in ferro. E’ facile che quando si apre il rubinetto si possa scorgere dei residui di ossido di ferro».
Quindi?
«E’ consigliabile fare scorrere l’acqua per qualche minuto prima di utilizzarla».
Ciò significa che chi ha i contatori deve consumare e pagare acqua in più per poterla avere bevibile?
«Ritengo serva solo per le seconde case e quando l’uso è saltuario ed in ogni modo si possono risolvere gli accumuli di ossidi di ferro, lasciando scorrere l’acqua per un paio di minuti al massimo».
La valle Bognanco è sempre stata ricca di acqua e sul territorio esistono tante fontane pubbliche. Cosa è cambiato?
«Al comune di Bognanco abbiamo applicato, per le fontane pubbliche, una tariffa simbolica dell’uno per cento del costo e quindi con uno sconto del 99% che più o meno corrisponde ad un costo annuo inferiore ai 10 euro per ogni fontana aperta. Ma il problema delle fontane, non è tanto il loro consumo, ma quando queste sono collegate all’impianto di depurazione. Un getto continuo di acqua che finisce negli impianti di depurazione, ha dei costi di smaltimento molto alti e questi influiscono inevitabilmente sui costi generali. Sarebbe saggio dotare tutte le fontane di rubinetti a pulsante».
L’acqua… un tasto dolente per molti ed anche per i coniugi Gigi Bottaro e Daniela Scrimaglia, proprietari di una seconda casa alla Gomba i quali, mentre sto chiudendo il pezzo, mi ribadiscono che le tariffe da quando c’è IDRABLU, sono triplicate, in compenso il servizio è pessimo e poi aggiungono:« In passato l’acqua qui alla Gomba era leggerissima, ottima da bere, diuretica; una vera acqua di montagna! Oggi non è più così. Spesso l’acqua è sporca di terra, contiene molte impurità, nonostante la si faccia scorrere. Non parliamo poi di cosa arriva quando si apre la casa dopo molti giorni… Siamo arrivati al punto di portare l’acqua minerale in bottiglia da bere a tavola».
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO