Era ormai arrivato alla fine del suo appassionante racconto Giancarlo Darioli di Graniga classe 1927, quando vien fuori a dire: «….ma cul lì a l’era maima un argnam…».
Cosa? Argnam! E cosa significa?
«Eh, possibile che non sa cosa sia un Argnam…».
No, non lo so… Cos’é?
«Argnam è un tipo minuto, piccolo…».
Io sapevo MALSTRASNC…
« No, è’ diverso, maltransc è uno pieno di acciacchi e con una postura non eretta..».
E FAGNAN…? «Fagnan è un individuo che finge…».
Oh bella!| Ne ricorda altri?
«Come no…
LIGUZUN… vagabondo
BLANSCIUN… uno che fa vedere di essere chissà chi ed invece è niente…
BALABIOT… individuo che ha poco credito…
ARIMARI… uno grande e grosso…
LIFROC… fa finta di lavorare e non fa niente
BAUSCIUN… uno che parla, parla… parla…
MAGANSCIUN… uno che veste strano
BRAGABUIA… riferito ai ragazzini che credono già di essere uomini, ma… ancora non lo sono
BLAGUN… uno che si dà tante arie
BLAGUNET… un ragazzino che si dà tante arie
BALOSS… uno che fa il furbo
SPIATARLUN… uno con modi grossolani…».
Una impressionante valanga di vocaboli per descrivere le persone , ma sono tutti riferiti al maschile.
E per le donne?
«Mah! Ce ne sono meno di aggettivi per loro; forse perché vivevano in modo più riservato.
Ricordo:
GIAISTRERA… chiaccherona per strada
SCREANZAA… maleducata…….».
E poi?
«Eh, così su due piedi non mi vengono; dovrei pensarci su…».
Allora facciamo così; lei ci pensa e io ritorno fra qualche settimana…
«Va bene. Ci vediamo fra un po’. Arrivederci».
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO