«Ho Conosciuto mio fratello Emilio, ventitré anni più vecchio di me, quando avevo dieci anni, perché era rimasto prigioniero in Marocco e venne liberato solo dopo l’ultima guerra».
Queste sono le prime parole che Maria Rovina dice quando, su mia richiesta, finalmente si siede. Era tempo che volevo incontrarla, ma Maria è sempre di corsa… La si incontra per Domo col suo passo veloce ed allo stesso modo cammina sulle montagne. Ha sempre premura ed anche adesso che siamo seduti, tranquilli (per modo di dire), lei sta su mezza sedia, pronta ad alzarsi per andarsene…
«Stà chi zia. Dunt ti vei..». (Stai qui zia, dove vai…) Le dice la nipote Emma pregandola di stare seduta e continuare a raccontare i suoi bei tempi passati.
«Sono nata nel 1934 ed ero la più giovane dei miei quattro fratelli. Mia mamma Clementina mi faceva rigare dritto e siccome abitavamo a Bacinasco, vicinissimo alla chiesa, non c’era funzione religiosa che potessi perdere.
Mi ricordo “I Rugaziun” nei tre giorni prima dell’Ascensione che cadeva sempre di giovedì. Al lunedì si partiva da San Lorenzo in processione e si andava su a Vercengio e poi si scendeva dal Croppo e si passava da Mulera e Moraso, fermandoci ad ogni cappella a pregare e cantare; al martedì era la volta della Cresta, Pizzanco e Graniga; al mercoledì si faceva la parte bassa, passando da Bacinasco, Boco, Fonti, Possa, Possetto e Camisanca. Ah… quante processioni che facevamo…
Mi ricordo quelle del 25 aprile, giorno di San Marco, quando si andava in giro per la valle a benedire la campagna. Si partiva sempre da San Lorenzo. Le donne col velo bianco e gli uomini vestiti a festa. Si portavano i “misteri”…».
Cos’erano?
«…Stendardi, crocefissi, candelabri… e si faceva il giro di tutta la valle, pregando, cantando e benedicendo i campi e i prati invocando un buon raccolto. Si ritornava solo alla sera e si mangiava qualcosina per strada.
Quando c’era siccità, mi ricordo invece che si organizzavano le processioni da San Lorenzo ad Antrona Piana, passando dal Passo del Fornalino, pregando perché venisse a piovere. Si partiva all’una di notte! E già a Pizzanco si celebrava la prima messa. Quando arrivavamo ad Antrona venivamo accolti per il pranzo nelle varie case e così facevamo noi di Bognanco, quando la processione la organizzavano quelli di Antrona».
Maria è in piedi…
E oltre alle processioni. Cosa ricorda?
«Uh… Non abbiamo ancora finito? ».
Ancora un attimino…
«Setat giù, zia…».(Siediti, zia)
«Nel mese di maggio mi ricordo che tutte le sere andavo al rosario in chiesa e poi la terza domenica di ogni mese, si faceva la processione con il “Santissimo” attorno alla chiesa e tutte le domeniche il Vespro al pomeriggio. Andava chi poteva, ma per mia mamma, io potevo sempre…. Era curioso perché vedevo sempre gli uomini entrare in chiesa, passando dalla porta laterale e le donne da quella centrale… gli uomini poi si mettevano nei banchi davanti e le donne rigorosamente dietro. Dovevo andare sempre in chiesa anche per la “Novena” di Natale. Tutti i giorni, non mi ricordo più quanti, ma erano tanti… prima di Natale al mattino, sempre la messa e pensare che io in quei giorni ero sempre molto impegnata perché facevo tanti lavoretti a maglia che molti mi chiedevano per i loro regali».
Che tipo di lavoretti?
«Maglie, sciarpe, berretti, calze… un po’ di tutto».
Quali altri lavori facevate?
«Oltre aiutare in casa e far dietro alle bestie, capitava spesso che noi ragazzi, andavamo a lavorare per altri…».
A far cosa?
«Tante cose, come ad esempio portare fasci di fieno dagli alpeggi ai fienili giù nelle frazioni e solitamente venivamo pagati con una cena… Era poco, ma noi ci divertivamo con niente ed eravamo contenti. Eravamo ragazzi allegri e portavamo il sorriso in ogni casa.
Ecco. Così son cresciuta e adesso le faccio vedere una cosa…
Vede quella grossa pietra del pavimento vicino alla porta di casa? Mia madre mi ha detto di non toglierla mai perché dice il tempo che farà».
E come?
«Quando è scura sappiamo che pioverà, quando è chiara verrà il sole e quando è così così sarà nuvoloso… Adesso, come vede, è così così, quasi sullo scuro e domani sarà: prima nuvoloso e poi è facile che si metterà a piovere…».
L’indomani era domenica 26 aprile e il tempo com’è stato? Al mattino nuvolo e nel pomeriggio pioggerellina… forse una coincidenza, forse chissà. Una cosa è certa quella pietra... Maria non la toglierà.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO