In questo inverno scarsissimo di neve, molte gare sono state annullate. Non la 33a sci alpinistica del Monscera che si è svolta regolarmente domenica scorsa in valle Bognanco. Diciamolo però: è andata bene. Basta pensare che alle partenza (ore 8) da Vercengio (1300 m.s.l.m.) c’erano +8 gradi; alle 8.15 al passaggio da San Bernardo (1630 m.s.l.m.) c’erano + 10 gradi e nella conca del Monscera, dove si è svolto il Tour, una inattesa aria calda bruciava via la neve ogni minuto.
Il percorso è stato studiato, tracciato e verificato da Stefano De Luca e Giancarlo Galletti, due massimi esperti di montagna che hanno dovuto prendere all’ultimo minuto la sofferta decisione di non far salire gli atleti su quella lingua di neve esposta a sud sopra al lago di Arza. La coltre nevosa collassava e le temperature erano sempre più in aumento. Impensabile andar su per quel ripido canalino. Qualche sorriso e perplessità sui volti dei concorrenti, informati in corsa. Sorrisi per chi già sapeva che ci avrebbe lasciato parecchio sudore ad andare lassù e perplessità per chi invece contava proprio in quella salita per dare il massimo. Alla fine però, tutti gli atleti hanno approvato pienamente la coraggiosa ed opportuna decisione degli organizzatori. Cristian Minoggio, del GSA Intra, è arrivato primo con il tempo di 1h 45 05. «Le condizioni della neve erano difficili – ha detto il vincitore – ma valeva per tutti ed è andata bene così. Ottima organizzazione. Quest’anno ho spinto parecchio, per vincere. Volevo veder scritto il mio nome sull’albo d’oro di questa storica sci alpinistica».
Al secondo posto Francois Cazzanelli dell’Esercito (1h 46 12), uno di quelli che forse avrebbe fatto un migliore risultato se si andava anche su quel canalino. Terzo classificato il valdostano Henri Aymonod (1h46 37) dello sci club Corrado Gex che con altri due atleti della stessa società (Mattia Luboz 1h49 18 e Andrea Della Valle 1h 54 56) hanno vinto il Trofeo Memorial Adriano Maccagno come migliore squadra. Altro premio speciale ( alla memoria di Walter Zani) se lo è aggiudicato Michele Carelli (1h 51 08) dello sci club Levanna in quanto primo ossolano a scollinare sulla cima più alta.
Per quanto riguarda la classifica femminile troviamo prima, Debora Cardone (2h 17 29) dello sci club Valli di Lanzo, 39° nella classifica generale e molto distanziate, Livia Ferrua dello sci club Valle Stura (2h 59 28) e Anna Maria Bernazzoli del Kino Mana ( 3h 01 54).
Il Tour del Monscera in numeri: 98 iscritti; 78 partiti; 7 non arrivati; 10 squalificati dei quali: 11 perché non avevano all’arrivo il telo termico; 1 non aveva gli occhiali; 1 gli mancava i ramponi; 2 avevano un assetto non conforme; 2 non avevano la pala; 4 mancavano la sonda; 6 avevano l’ARVA, ma nello zaino; 1 infortunato (distorsione caviglia a scendere sui tornanti di Arza); 3 donne in gara; 15 atleti penalizzati.
Una novità forse questa “pignoleria” del giudice Mattia Pegurri che però non ha generato alcun reclamo da parte degli atleti, consapevoli di aver mancato l’osservanza del regolamento. Il presidente dello sci club Bognanco, Franco Charbonnier ha dichiarato che il giudice, assistito dal direttore dei controlli Fabio Lomazzi, ha fatto semplicemente una verifica all’arrivo di ogni atleta, riscontrando numerose mancanze e sembra che la Federazione d’ora in avanti sia più intenzionata ad effettuare questo tipo di controlli all’arrivo delegando agli organizzatori il controllo sul percorso.
Immagini di Walter Moroni
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO