“ Il settanta per cento delle persone che arrivano qui al rifugio, hanno dei cani.” A dirlo è Davide Rainoldi, gestore con la moglie Patrizia del rifugio Il Dosso (1740 m.s.l.m.) in alta valle Bognanco.
E come fate?
“Anche noi abbiamo un cane e quindi chi viene nel nostro rifugio con il cane è il benvenuto, a patto che si rispettino le regole.”
Quali?
“Entrare nel ristorante con il cane al guinzaglio ad esempio. Eppoi controllare che non sporchi in giro e non dia fastidio alle altre persone.”
Lasciate entrare i cani anche di sopra nelle camere?
“Abbiamo riservato un camerone nel sottotetto per gli ospiti che hanno i loro amici a quattro zampe. E’ una camera abbastanza grande, dove possono dormire anche i cani insieme ai loro padroni”.
Avete ricevuto delle lamentele da parte di coloro che non posseggono cani?
Per il momento no. La convivenza è accettata da tutti e sembra che la cosa funzioni.
Anche al rifugio Gattascosa (1993 m.s.l.m.) i cani sono ben accetti. “L’importante – ha detto subito Graziella Maccagno – che stiano vicini ai loro padroni e tenuti costantemente al guinzaglio”.
Possono accedere anche nelle camere?
“Sì. Qualcuno ci ha detto addirittura che non sarebbero venuti se non accettavamo i cani”.
Fate pagare qualcosa in più per le pulizie?
“No. Non lo abbiamo mai fatto e devo dire che i clienti sono ben educati”.
Al Rifugio Alpe Laghetto (2039 m. s.l.m.) l’unico rifugio CAI della valle Bognanco, l’hanno risolta così: “Chi ha un cane e non vuole lasciare di notte l’animale fuori dal rifugio, può accomodarsi nello spazio apposito utilizzato anche come bivacco invernale.”
E nel ristorante?
“Fino adesso, dove si mangia, il cane non è mai entrato, ma abbiamo letto che il CAI nazionale sta cercando di lasciare al gestore la scelta di comportamento e quindi vedremo se questo divieto durerà a lungo oppure anche noi ci dovremo adeguare agli usi e costumi degli altri rifugi sulle alpi”.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO