Renato Della BiancaMartedì 27 dicembre è morto Renato Della Bianca, per il mondo intero: Renatino. Un malore improvviso lo ha stroncato mentre tagliava legna nella sua amata frazione di Pizzanco dove nacque settantatre anni fa. Difficile raccontare una scomparsa come questa. Quando il tam tam  con la notizia del suo decesso volava di casa in casa,  nessuno ci voleva credere e tutti cercavano conferme: “Ma chi? Il Renatino? Ma va la… L’ho visto appena ieri… Avrai capito male, sarà un altro Renato… E invece no. È proprio lui.


Quello che ad ogni incontro ti aspettavi una sua battuta e, se ne eri capace, la contraccambiavi scherzandoci sopra, altrimenti ti limitavi a ridere, perché con lui si rideva sempre. Lui, capace di ogni cosa; prevista od imprevista. Lui che trasformava ogni tavolata in allegria. Lui che non voleva vedere musi lunghi in giro e scherzava sempre con tutti, anche nei momenti difficili come durante  le attività di  Soccorso Alpino di cui ne faceva, ancora adesso, orgogliosamente parte. E, come ha ricordato in chiesa Felice Darioli, bognanchese ed ex capo della Decima Delegazione del Soccorso Alpino, “seppur aveva raggiunto un età avanzata non ha rinunciato a partecipare ai corsi innovativi richiesti”. Ad ogni chiamata di intervento lui c’era. Conosceva le montagne e non solo quelle di Bognanco, come le sue tasche ed era sempre disponibile, affidabile funerali renatinoe generoso. Un  esempio per  tutti ed in particolare per i più giovani. Due grossi baffi gli nascondevano in parte il viso e ha detto giusto Tiziano Tanzarella al termine della messa;  il detto: “sorridere sotto i baffi”, forse è nato proprio con lui. Sono stati in molti durante la visita nella sala funebre allestita in regione Nosere a pensare quello che “Tanza” ha pubblicamente ricordato in chiesa:  “Bello scherzo Renatino! Bravo. Ma adesso basta. Tirati insieme e alzati; lo scherzo è finito”.

Lui però  questa volta lo scherzo gli è riuscito  proprio bene e se ne è andato davvero e per sempre, sotto gli occhi di una marea di gente che lo ha accompagnato al cimitero da dove poi  la cara salma  ha proseguito per la cremazione.

Renatino - figlio di Carletto –lascia la moglie Assunta e  un mondo di parenti e amici. Riconoscenti. E come succede solo ai migliori, sarà raccontato.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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