Domenica 8 gennaio, è deceduto dopo una lunga malattia all’Ospedale Le Molinette di Torino Roberto Gnani, classe 1961. Dire semplicemente una lunga malattia non rende l’idea delle tribolazioni che si affrontano quando un familiare entra nella spirale della sofferenza. “Aveva problemi renali dice la moglie Alma Tonossi ed era in lista anche per il trapianto di fegato”.
La figlia Sofia interrompe il racconto spontaneo della mamma con un ricordo del papà appassionato di caccia e montagna. “Gli piaceva andare a caccia e gli piacevano le montagne, racconta Sofia. Mi ricordo quando ci voleva portare in cima al Camughera e non riusciva a trovare il sentiero; io e la mamma in mezzo alle felci e lui imbarazzato, a fatica cercava di orientarsi, malgrado sostenesse di conoscere molto bene quel versante.” “Gli piaceva andare anche a funghi – aggiunge Alma – e difficilmente ritornava a casa senza; li trovava anche quando non ce n’erano. Quando invece rientrava da una battuta di caccia, era sempre contento, anche senza preda e ci raccontava mille cose della sua giornata. Ricordo quella volta che ci raccontò divertito di aver portato il cervo fino alla macchina usando una carriola. Purtroppo in questi ultimi anni anziché per montagne si è girato parecchio per ospedali e così purtroppo è finita”. Anche Gianfranco Croppi, presidente dei cacciatori di Bognanco, lo ricorda volentieri; “ Era un ragazzo molto forte e abituato alla montagna. Non si tirava mai indietro ed era ben visto da tutti gli appassionati della caccia”. Roberto, alla giovane età di 55 anni ha lasciato su questa terra, le sue passioni, la sua famiglia e… le sue sofferenze. Il funerale si è svolto nella Collegiata di Domodossola martedì 10 gennaio pomeriggio, accompagnato da tantissima gente e molti suoi colleghi di lavoro. La cara salma dopo la cerimonia ha proseguito per la cremazione.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO