Nella notte fra giovedì 23 e venerdì 24 febbraio è deceduto a Varese Peppino Rovera di 85 anni. Il suo ricordo nella valle Bognanco è d’obbligo perché non è venuto a mancare uno qualunque; è morto Giuseppe Rovera!
Per gli amici era Peppino, ma per tutti in val Bognanco era il signor Rovera. E quel “signor” non stonava. Gli stava a pennello, come un vestito di gran sartoria. Imprenditore di successo e grande appassionato di funghi, viveva a Varese, ma si era innamorato di Bognanco ed il suo è stato un grande amore vissuto e concreto.
A dimostrarlo i tanti investimenti che ha voluto fare in valle e fra i tanti l’ultimo; quello più in alto di tutti: il rifugio Il Dosso. Una nuova struttura ricettiva che si è dimostrata un vero atto d’amore per l’alta valle Bognanco perché certi investimenti, lo sappiamo, non si recuperano tanto facilmente e anche lui lo sapeva, ma ugualmente ha voluto impegnare lì le sue mille risorse per dare una speranza ed un esempio agli altri. Coraggioso nelle sue scelte e saggio nei momenti in cui bisognava essere cauti. Il suo stile di vita si concretizzava con poche parole e tanti fatti e bastavano i suoi sguardi a farti capire che la sua idea era quella vincente.
Poche persone hanno saputo fare e dare così tanto ed è possibile che non basterà semplicemente ricordarlo; si renderà necessario fare qualcosa di più. Bisognerà contraccambiare in qualche modo la sua esagerata passione per la valle Bognanco, con un ricordo che rimanga per sempre così come per sempre resteranno le sue opere.
Il funerale si è svolto sabato pomeriggio nella chiesa di Comerio in provincia di Varese e molti bognanchesi sono intervenuti, unitamente a tantissime persone che hanno voluto partecipare alla cerimonia funebre per dimostrare l’affetto sincero, non solo a lui che già ci guarda dal cielo, ma anche alla moglie Mariangela e ai suoi figli Daniele, Cinzia e Michele con tutti i loro cari.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO