Un occhio alla strada ed un occhio alla scarpata. Sempre. E la settimana scorsa a qualcuno, quell’occhio buttato vigile lì sulla strada, sarà sicuramente diventato grande come una pallina da ping pong al vedere quei sassi quasi a metà carreggiata, appena sotto l’abitato di San Lorenzo.
Sarà stato giorno. La visibilità buona e la velocità come sempre non eccessiva. Tutti fattori che hanno scongiurato un rischio che ogni giorno, chi percorre la valle Bognanco deve affrontare.
Di solito, ci si ferma, si scende dalla vettura e si fa rotolare la pietra (se di dimensioni ragionevoli) al ciglio più vicino della strada con il pensiero che poi qualcuno, che si occupa di manutenzione ordinaria della provinciale, provvederà, prima o poi, a togliere quelle pietre.
Ci si pulisce le mani sfregandole alla belle e meglio ed il pensiero va al fatto che anche questa volta è andata bene e non è successo niente. Quelle pietre piombate sull’asfalto, diventeranno solo un ricordo. Un ricordo che con il tempo svanirà e si continua ad andare su e giù per la valle come se niente fosse. Con un occhio sulla strada e l’altro alla montagna.
La cronaca però dei giorni scorsi, ci presenta un fatto che fa rizzare i capelli. La frana verificatesi sulla Statale in prossimità di Cannobio ha comportato un morto e le indagini, hanno scritto, si potrebbero indirizzare verso il proprietario del fondo dove si è staccata la roccia. Un bel guaio!
Chissà quanti avranno pensato: “ Speriamo che i sassi non sono partiti dal mio terreno, perché se così fosse, sarò ritenuto colpevole. E visto che ci è scappato il morto; colpevole di omicidio.”
E se le pietre cadute l’altro giorno a San Lorenzo, avessero causato un fatto grave analogo, scaraventando a terra un ciclista ad esempio, sarebbe stato un gioco da ragazzi capire da dove si erano staccati i sassi. Appena sopra la strada infatti, si nota un muretto di sostegno con una voragine della stessa dimensione della pietra.
E questo principio potrebbe essere sufficiente per incolpare il proprietario del muro? Se fosse davvero così, allora tutti i proprietari dei terreni a monte della strada dovrebbero seriamente preoccuparsi circa la stabilità dei loro muri e dei loro fondi. Un dramma non di poco conto, visto le condizioni di abbandono dei versanti che sovrastano oggi le nostre case e le nostre strade.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO