“Il 27 gennaio 2017 è stato firmato il compromesso per la vendita dell’ex grande albergo Fonti e Milano alla società WDW ” Così ha dichiarato il sindaco durante l’ultimo consiglio comunale del 22 febbraio. Abbiamo già ricevuto 10 mila euro di acconto ed il 15 febbraio 2017 è stato sottoscritto, davanti al notaio Mendola, l’atto di vendita con questa società della Lituania (dichiarando poi di essersi confuso perché si tratta di Lettonia) con la clausola di ricevere entro 10 giorni dall’atto 95 mila euro e poi ancora altri 130 mila euro a saldo entro un anno sempre dal giorno della stipula, soldi che il comune utilizzerà per sistemare la passeggiata oltre Bogna ed il ponte esistente fra l’albergo Magenta e l’hotel Milano”.
Il sindaco Remigio Mancini ha dichiarato “che le società che avevano avanzato proposte di acquisto erano due. Una locale, presentata dalla ditta Alì Alessandro ed una straniera e sulla base delle condizioni manifestate, si è ritenuto di vendere alla Società Lettone che aveva offerto le condizioni più vantaggiose”.
Tutti d’accordo quindi in valle Bognanco per la vendita avvenuta del mastodontico ex albergo Fonti e Milano, “ un po’ meno d’accordo sul nome dell’acquirente – dice Michele Bonzani, capo gruppo della minoranza - visto che la ditta locale di Alì Alessandro aveva inviato una PEC il 19 dicembre indirizzata al sindaco ed anche a tutti i consiglieri comunali - che nessuno ha mai ricevuto, puntualizza Bonzani - dove si manifestava l’intenzione di aprire una struttura per anziani in appena 24 mesi dall’inizio del cantiere ed avrebbe garantito un centinaio di posti di lavoro riservati al territorio. Il prezzo offerto era di 235 mila euro da pagarsi in dieci rate e non come ha detto il sindaco, durante il Consiglio, in 10 anni…”.
Abbiamo provato a contattare il sindaco più volte al cellulare, per avere delle sue maggiori precisazioni, ma non ha mai risposto e quando è stato raggiunto, sempre telefonicamente nella sede del Comune, ha dichiarato che non ha più nulla da dire.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO
L’hotel Fonti e Milano ha una superficie complessiva di oltre mq 4000 ed un volume di quasi 15000 mc. che se verrà ampliato come previsto e consentito dal Piano Regolatore, potrebbe portare ad una volumetria complessiva di 18 mila metri cubi. La sua costruzione risale negli anni 1907-1908.
Negli archivi storici si legge che nell’aprile del 1908 il nuovo albergo dell’avvocato Emilio Cavallini , che già aveva costruito e venduto alla Società delle acque minerali il Kurhaus che poi è diventato Grand Hotel Terme, ha messo il tetto ed infatti il 10 luglio dello stesso anno viene inaugurato (solo la parte centrale però dove ci sono ancora oggi gli abbaini sul tetto, perché le due ali laterali, sono state aggiunte dopo). Durante gli scavi per costruire l’albergo Milano, il Cavallini scopre una ricchissima fonte di acqua minerale che lui chiama “Emilia” e vale la pena di leggere una lettera che l’avvocato scrive al giornale “l’Ossola” il 20 agosto del 1913 per chiarire alcune cose sulla scoperta delle acque… “ Queste acque di Prestino e la roccia da cui scaturiscono, io acquistai nel 1892 e poi, man mano, a carissimo prezzo, i terreni circostanti. Formatami l’idea che potessero in loco esistere altri filoni di acque minerali, dopo pazienti e costosi scandagli e ricerche, riuscii a scoprire, prima l’Ausonia e poi la San Lorenzo. In seguito a tale nuove scoperte, fabbricai il primo stabilimento che, già avviatissimo, cedetti all’attuale società nel 1906 e sempre infiammato dall’amore di Bognanco per maggiore incremento costruii nel 1908 anche il grande hotel Milano e dipendenze, scoprendo nuove tracce di acque minerali ed una grande sorgente, da me appellata “Emilia”, che la società attuale acquisitrice, anche di questa seconda mia creazione, non ancora usufruisce ma tiene in serbo per le maggiori esportazioni.”