Sabato 22 aprile si è svolta a San Lorenzo la festa sociale degli alpini di Bognanco. Ad intervenire molte rappresentanze di gruppi ossolani e delle province vicine, a dimostrazione del grande affiatamento e amicizia che unisce tutto il mondo alpino.
La cerimonia si è svolta con semplicità e rispetto dei valori sociali del gruppo. La banda del paese e le donne in costume della valle, hanno dato un tono di folclore a tutta la manifestazione. Il capo gruppo Giuseppe Pellanda, ha voluto ricordare la ricorrenza del centenario della nascita di don Remigio Biancossi. cappellano degli alpini
durante l’ultima guerra e internato in ben 11 campi di concentramento dove fu consigliere spirituale. Fu parroco in valle Antrona e a Bognanco Fonti e lui stesso si definì “prete di montagna”. Poeta e scrittore molto stimato e conosciuto, fu socio del gruppo alpini di Bognanco e orgoglioso del cappello alpino che ha voluto portare fin sulla tomba. Al momento della deposizione della corona d’alloro davanti al monumento dei caduti, è partita una staffetta alpina a deporre un omaggio floreale sulla tomba del tenente cappellano alpino don Remigio Biancossi, sepolto nel cimitero di San Lorenzo. Un gesto semplice e ricco di significato che testimonia il forte rispetto per chi è “andato avanti”. Un rispetto che, come ha detto il Consigliere Nazionale degli Alpini Francesco Maregatti, presente alla cerimonia, è rimasto forte e intatto nei piccoli paesi, mentre rischia di perdersi nelle grandi città. “Per questo – ha detto – bisogna educare i giovani a non perdere la memoria e la storia di chi ci ha preceduto”. Oltre al consigliere nazionale, sono intervenuti, il sindaco di Bognanco, il Presidente della Sezione Ossolana Giovanni Grossi e il capitano Lazzaro della Compagnia dei Carabinieri di Domodossola.
Non è passata inosservata la presenza della bella e giovane “alpino”, come ama definirsi lei, Marina Pellanda, figlia del capo gruppo Giuseppe che in chiesa, al termine della messa ha letto “la preghiera dell’alpino” e che in piazza, durante il rinfresco ha voluto, in via del tutto confidenziale, chiarire ogni dubbio sulla curiosità che il saluto militare con la mano tesa alla fronte va fatto solo ed esclusivamente se sul capo è indossato il cappello, anche non necessariamente il cappello militare; un cappello generico. In assenza di copricapo, quando si è sull’attenti, le mani vanno semplicemente tenute giù dritte affiancate alle gambe.
Dopo il rinfresco, servito in piazza dalle donne bognanchesi in costume, tutti al centro Guido Prada per la cena sociale splendidamente servita dal centro di formazione professionale “Formont Valli dell’Ossola” accompagnata da buona musica e sana allegria.
Questi i numeri estratti, abbinati a premi ancora da ritirare: 3928-4218-3257-3909-3266-3263-3943.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO