Era ancora buio quando i primi artigiani e hobbisti si sono presentati davanti alla sbarra per allestire le proprie bancarelle ed alle prime ore della mattinata di domenica scorsa, sul piazzale delle Fonti, tutto era pronto per la trentesima edizione della Sagra del Mirtillo. Il piccolo esercito di volontari sorrideva mentre si ultimavano gli allestimenti per rendere la piazza accogliente e colorata. Ecco arrivare le prime torte con i mirtilli delle donne di Bognanco. «Mi raccomando, queste sono senza glutine» dice Elvira. «E queste pesano più di un chilo» è la puntualizzazione di Teresina. Il bancone si riempie in poco tempo di torte di ogni misura e fattura. Sono i dolci fatti in casa delle donne di Bognanco che vanno a ruba. E poi ecco i mirtilli selvatici. Quest’anno, grazie ad una estate calda e soleggiata, più buoni del solito. Alle 11 si inizia con il Cocktail di benvenuto, preparato dallo staff del bar Cinema e poi tutti a leggere i vari menù esposti dei ristoranti bognanchesi per il pranzo di mezzogiorno. Ogni locale aveva la sua specialità a base di mirtillo. Era solo una questione di scegliere dove andare a tuffarsi in questo mare violaceo e dolcissimo. E per quelli che non hanno voluto spostarsi dalla piazza, non gli è andata male male. In molti si son lasciati tentare dal pranzo proposto nell’area Sagra con gnocchi ai mirtilli, preceduto da un assaggio di salame, ovviamente sempre a base di mirtilli e concluso con un dolce che non è difficile da indovinare e, dato le numerose proposte, si poteva solo scegliere fra le torte caserecce e dei rifugi Dosso e Gattascosa, le crostate della pasticceria Doria, i bignè del ristorante Edelweiss, i favolosi biscotti del ristorante Da Cecilia, il gelato della Fabbrica Del Buongusto di Fabio Pizzicoli, lo yoghurt dello Yolki Palki, la mousse del ristorante Regina, il succo del ristorante Magenta, la marmellata del negozio Mella e per finire certo; la grappa ossolana al mirtillo.
E per i bimbi? Anche per loro cose molto interessanti, oltre alle degustazioni incluse nel carnet per gli adulti, ai bambini in più veniva dato il palloncino viola, lo zucchero filato, le scivolate sul castello gonfiabile e i mirtilli sciolti da mangiare sul posto. Ma tutti, ma proprio tutti, terminato il giro delle degustazioni, aspettavano il gran finale; il risotto con i mirtilli. Un piatto nato proprio in questa Bognanco degli anni settanta, quando gli albergatori inventarono la sagra di fine estate. Lo staff del ristorante Magenta, coordinato dallo chef Mauro Morandi alle 17 ha iniziato a distribuire in piazza il risotto viola. Un piatto molto particolare che sono in tanti ancora ad assaggiarlo per la prima volta. Colore stravagante e sapore straordinario che, se accompagnato da un buon bicchiere di vino ossolano, è la fine del mondo.
Labbra viola ovunque quindi e sorrisi per tutti in questa giornata di festa e di tradizione bognanchese all’insegna delle cose buone di montagna e della allegria grazie anche a Enzo ed il quintetto di ottoni Crazy Brass che hanno accompagnato la manifestazione.
«Bognanco c’è – dice il presidente della associazione turistica Mauro Morandi – e gli albergatori anche». A dimostrarlo, la numerosa partecipazione alla Sagra di tutte le strutture ricettive della valle Bognanco. «Ma occorre includere – conclude Morandi - anche le altre realtà che hanno collaborato, come la Società Acque Minerali, la Ditta Mella bevande e Alimentari, bar Cinema, Bocodipinta, Gruppo sportivo, gruppo alpini, le donne in costume ed ovviamente tutti i volontari, indistintamente che, come sempre, hanno dimostrato di essere la vera forza della valle».
Questi i numeri estratti della sottoscrizione a premi e ancora da ritirare: 1704 -1997 -1817 – 1827 – 1857 – 1649.
Per informazioni telefonare al n. 0324 234 127, oppure 335 101 56 93.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO