E la valle Bognanco, ha un bivacco in più e questo grazie alla sezione SEO CAI di Domodossola che ha sistemato un altro edificio di proprietà del comune di Bognanco, per gli escursionisti e per tutti quelli che vanno in montagna. Siamo all’alpe Vallaro ( 1823 m.s.l.m.) dove esiste già dagli anni novanta il bivacco Marigonda. Il nuovo bivacco, che resterà aperto tutto l’anno, è stato intitolato a Dino Del Custode, presidente del SEO CAI di Domodossola dal 1985 al 2000 e grande figura dell’alpinismo ossolano ed è il primo edificio che si incontra del gruppetto di baite, arrivando dal basso. Nel mezzo, con il tetto in lamiera, c’è il bivacco Marigonda che è il più grande e il terzo edificio, recentemente ricostruito, è quello più piccolo e viene utilizzato come deposito delle attrezzature e della legna.
Quasi un centinaio le persone intervenute alla inaugurazione di questo nuovo bivacco, grazie anche a una bella giornata e fra tutti spiccava la figura di Alberto Zonca, novantun anni, arrivato a piedi dalla Gomba, con lo zaino sulle spalle in circa due ore. Ma c’erano anche diversi bambini, segno che in montagna si va per ricordare e per sognare.
Dopo la messa, celebrata da ben tre parroci e terminata con il classico “Signore delle Cime”, cantato da tutti i presenti, son cominciati a girare piatti e bicchieri per il pranzo ottimamente organizzato dalla sezione CAI domese. Un bel momento di festa e di allegria, che ha raggiunto il suo culmine con il carosello dei dolci caserecci che non finivano mai. Mario Paracchini, presidente del CAI di Domodossola ha avuto parole di soddisfazione: «Giornata splendida – ha detto – e oggi sono venuti anche gli ispettori del CAI centrale per controllare i lavori fatti. L’ispezione è andata molto bene e questo grazie anche ai numerosi soci e volontari che collaborano alla manutenzione di questo nostro punto di appoggio molto importante per gli escursionisti e specialmente per i molti stranieri che percorrono i sentieri del GTA (Grande Traversata delle Alpi)».
Una folata di vento dopo pranzo ha allarmato il pilota dell’elicottero a disposizione per chi non ha voluto farsela a piedi e così sono iniziati, con un po’ di anticipo, i voli di rientro. I più coraggiosi han preso tempo e sono rientrati a piedi solo a fine pomeriggio, lasciando un camino a fumare perché una famiglia di svizzeri, composta da padre, madre e tre bambini si sono fermati per la notte ed hanno a tutti gli effetti dato il via al bivacco Dino Del Custode.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO