Alla vigilia di Pasqua sulla strada provinciale della valle Bognanco, sono caduti dei sassi. Fortunatamente senza causare danni a persone o cose. La sorpresa però, non sono stati i quattro sassi caduti. La sorpresa sono stati i due cartelli, uno all’imbocco della valle e l’altro all’uscita dell’abitato di San Lorenzo verso Domodossola con scritto: STRADA CHIUSA.
“Non è la prima volta che cadono dei sassi - si dice in valle- e non sarà l’ultima”. Specialmente in primavera, con il disgelo capita spesso di vedere dei sassi sull’asfalto e se poi ci mettiamo anche la pioggia, come quella abbondante caduta venerdì scorso, allora oltre ai sassi vengono giù anche le piante e pezzi di montagna.
Andare avanti e indietro per le nostre strade è una lotteria. E la probabilità che ti vengano addosso delle pietre mentre percorri la provinciale, non è come quella remota di venire colpito da una astronave cinese fuori controllo e che cade sulla terra; è molto più facile e concreta. Oserei dire quasi scontato. E allora si mette il cartello: STRADA CHIUSA. Poco importa poi se è Pasqua. Se le strutture ricettive (quelli aperte) hanno molte prenotazioni. Se i rifugi in alta valle sono pronti a ricevere molti ospiti visto che oltre tutto danno anche giorni di bel tempo. Poco importa se la gente normale deve ritornare a casa dal lavoro, o al lavoro ci deve andare. Sono caduti dei sassi ed è meglio che la strada venga chiusa. Anche perché sono giorni di festa e non ci sono operai che possano adoperarsi per togliere i detriti e sistemare le scarpate.
I bognanchesi non avranno neanche visto i cartelli. Avranno alzato le spalle e proseguito. Arrivati sul punto dove c’erano i sassi sulla strada avranno detto: “Ussignur… tut chi…?” ( O Signore… tutto qui?) E come sempre ; un occhio su alla scarpata ed un occhio alla strada, via di corsa. Sì via di corsa. Alla faccia del 30 all’ora, imposto su tutta la provinciale, perché se vai piano è più facile prendere i sassi in testa. E’ una questione di probabilità. Il rischio di prendere dei sassi in testa sulle strade di montagna, è direttamente proporzionato al tempo che impieghi a percorrere la strada. Più tempo ci metti e più il rischio è alto.
Non scherziamo!
Se vai forte, oltre ad infrangere le regole del codice stradale, rischi di andare fuori strada o di scontrarti con gli altri che non sempre tengono poi così tanto la destra. Quindi andare piano, rispettare le regole e continuare a sperare (e pregare) di non essere colpiti da un sasso o da una frana.
Però il tizio che, forse un po’ esasperato, ha scaraventato la sbarra giù per la scarpata, deve aver pensato che qualcosa in più si potrebbe anche fare (e pretendere) per avere una maggiore sicurezza sulle nostre strade di montagna.
Senza aspettare (come al solito) di piangere dei morti.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO