La storia è che ti venivano a dire e a volte facevano che fare senza dirti niente, che dovevano mettere dei pali della luce dentro il tuo terreno o dei lampioni ancorati al muro di casa tua per illuminare la via pubblica. “D’altronde – si giustificavano – per portare l’energia elettrica fino a voi, siamo passati con altri pali e lampioni dentro la proprietà di altri”. Nessuno ha mai detto di no. “ Ma si, certo, passate”. E poi è capitato che su questi terreni si voleva costruire. Che su queste case si volevano fare interventi di ristrutturazione. E’ capitato , e capita, che il proprietario di questi immobili, volesse disporre pienamente del proprio bene. E qui viene il bello.

Prima di tutto, sono spariti tutti. Non c’è più uno sportello dove andare a parlare con qualcuno. Ti ritrovi con un numero di telefono che se provi a farlo ti ci vuole delle mezz’ore prima ti sentire una voce umana. Musica.. benvenuti… digiti uno…musica…attendere prego… digiti due… altra musica… spiacenti… attendere prego… La maggior parte delle persone mette giù e rinuncia. Se invece sei tra quelli pazienti e tolleranti, resisti fino a che qualcuno ti risponde. Un qualcuno che tu credi sia della tua città e invece chi ti risponde è di Potenza, Verona, Bologna… Insomma è uno che non conosce nulla di te, del tuo problema e del palo che ti hanno messo in mezzo al prato.

Ma sei fortunato e ottieni un appuntamento con un tecnico e finalmente arriva il momento del sopralluogo. “Spiacente signore, ma questo palo è qui da molti anni e se lo vuole spostare, deve pagare lei”. E per spostarlo abbiamo bisogno, l’atto di proprietà, la Concessione Edilizia, il progetto completo e se il cavo o il palo non toccano la nuova casa, sarebbe meglio lasciare tutto così”.

Stessa cosa per i lampioni ancorati alla casa; se non interferiscono con l’intervento, difficilmente si ottiene lo spostamento gratis.

Così è per le linee elettriche e telefoniche, mentre per quanto riguarda gas e acquedotto, le servitù, essendo quasi tutto interrato, sono fortunatamente inferiori. Il gas è arrivato da noi negli anni cinquanta e la rete idrica è sempre stata gestita direttamente dai comuni, a stretto contatto con le utenze e la popolazione.

E per continuare con le problematiche causate da queste servitù, c’è l’ultimo regalo; il taglio sconsiderato delle piante sotto alle linee aeree.

Vengono gli operai, tagliano tutte le piante e gli arbusti sotto le linee e lasciano a terra tutto il maltagliato con la conseguenza che dentro quel bazzame crescono poi rovi e spine. Il tuo terreno, già gravato dalla servitù, viene lasciato sporco ed in disordine, a danno della tua proprietà e a brutta immagine del territorio e del paesaggio.

Un consiglio? La prossima volta che vi verranno a chiedere di passare, pensateci due volte.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

Mappe dei sentieri

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