Pino Galletti thDi Giuseppe Galletti ce ne sono diversi; di Pino Galletti invece uno solo. Un fuori classe. Purtroppo domenica scorsa se né andato, perché anche i fuori classe se ne vanno. Senza dire una parola, davanti alla tv a vedere la sua Juve sempre più forte, si è addormentato sulla sua poltrona di casa in via Di Vittorio a Domodossola. Avrebbe festeggiato fra poco i suoi 98 anni, ma il destino ha voluto che la sua vita si fermasse qualche giorno prima. Una vita piena di avventure e ricordi che ogni tanto gli piaceva raccontare, agli amici e anche per il nostro giornale.

Fino a 74 anni fece il camionista e poi a malincuore dovette smettere perché ai controlli sulle strade la polizia gli faceva sempre delle storie dato l’età. Ma lui era in piena salute e guidava meglio di tanti giovanotti. Nel 1984 dovette però arrendersi e così iniziò a fare il pensionato, per modo di dire però, perché si occupò di amministrazione e per diverse legislature fu assessore in comune a Bognanco a salvaguardare gli alpeggi dell’alta valle che tanto frequentava e che aveva frequentato sin da piccolo, essendo lui nato a Pizzanco.

Si trovò piano piano senza coetanei e commentava questa situazione anche con ironia: “Du quii dla mè età, u gnè sempar meno…” (Di quelli della mia età, ce né sempre meno…) E così, grazie al suo straordinario carattere, si accerchiò di nuovi amici, tutti più giovani di lui e, fra il gioco delle bocce, dove vinse anche dopo i novant’anni vari premi riservati ai veterani e gli alpini, trascorse serenamente gli ultimi anni della sua vita.

 

Si sposò nel 1956 con Iolanda e, con i due figli: Daniele e Roberto si stabilirono a Castanedo, ma Pino, continuò assiduamente a frequentare la valle Bognanco in piena autonomia perché aveva ancora la patente di guida. Gli sarebbe scaduta domenica 23 settembre, giorno del suo compleanno e già cominciava a preoccuparsi, perché avrebbe dovuto ancora presentarsi per avere nuovamente il rinnovo… "Che noia".

L’altro ieri i funerali nella chiesa di Vagna e poi corteo con la bara sulle spalle degli alpini nel vicino cimitero per la sepoltura, proprio come aveva espressamente richiesto lui. Cappelli d’alpino, gagliardetti ovunque…un sacco di gente. Parenti e amici o semplici conoscenti, ma nessuno più anziano di lui; Pino: il fuoriclasse, è andato avanti a tutti.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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