Nei ristoranti stellati delle grandi città, rinomati chef propongono a volte menù speciali a base di prodotti molto ricercati. Uno di questi è sicuramente il Grasso d’Alpe Monscera prodotto in valle Bognanco con latte di vacche alimentate da pascoli rigorosamente sopra ai 1500 metri s.l.m., ovvero da San Bernardo in su, nella splendida conca del Monscera.
Nello scorso mese di ottobre, Jodi Maccagno dell’azienda agricola Marina Della Piazza di Trontano è stato invitato a Varese presso un noto e prestigioso ristorante stellato, per una serata di degustazione dei formaggi ossolani e siccome siamo anche noi curiosi di conoscere le caratteristiche di questo nostro meraviglioso gioiello di montagna, abbiamo chiesto al giovane rappresentante della azienda agricola di raccontarci questa eccellenza bognanchese.
«Il Monscera –dice Jodi – è un formaggio vaccino grasso, semicotto di latte crudo intero, lavorato in forme cilindriche mediamente del diametro di 30-40 cm e dello spessore di 6-10 cm, con un peso di circa 5-6 kg. La crosta è liscia, regolare; il colore varia dal paglierino chiaro al giallo, tendendo al grigio nella fase di stagionatura. La pasta è semi dura, burrosa, solubile in bocca e presenta un occhiatura leggera ben distribuita. In bocca è dolce, con spiccate note erbacee».
Insomma, il capolavoro delle nostre montagne è sceso al piano per incontrare nuovi apprezzamenti ed infatti, la delegazione di Varese dell’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio), durante la serata di degustazione, ne ha esaltato le caratteristiche ed apprezzato la lavorazione.
Il Bettelmat, per l’alta valle Formazza ed il Monscera, per l’alta valle Bognanco, sono formaggi della terra ossolana ed è importante che i loro nomi identifichino i luoghi dove vengono prodotti.
Un nome identifica sempre un prodotto, un luogo, uno spazio e dentro questo spazio c’è l’anima e la storia del territorio che lo ha fatto crescere.
A noi il compito di difenderlo ed esaltarlo.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO