Ormai sono due anni che il comune ha venduto, davanti al notaio, l’ex grande albergo Fonti & Milano e ancora non si vede alcun movimento.
Per saperne di più, abbiamo chiesto al sindaco Mauro Valentini come è la situazione e la risposta è stata: «Ho incontrato proprio la settimana scorsa qui in valle il signor David uno dei rappresentanti della società che ha firmato l’atto notarile ed abbiamo chiarito un po’ di cose».
Quali?
«Diverse e fra le quali, l’impegno ad effettuare tutti gli adempimenti previsti nell’atto notarile, nel giro di poco tempo».
Perché non l’avevano fatto prima, sembra di ricordare che la data ultima era il 14 febbraio 2018?
«Preferirei non parlare dei fatti precedenti».
Ma adesso, la proprietà dell’albergo, di chi è?
«Dovrebbe essere della società che ha firmato l’atto davanti al notaio, ma non mi chieda il nome perché è lungo ed inpronunciabile ( da una visura in Catasto, l’ex albergo risulta intestato interamente e per la piena proprietà a Sabiedriba Ar Ierobezotu Atbildibu WDW con sede in Lettonia (EE) ndr). Io mi sono letto l’atto notarile di compravendita ed a garanzia dell’intero pagamento, ho visto che è stata iscritta un ipoteca. La questione è delicata ed avviare azioni legali non è certo saggio; meglio cercare di trovare una soluzione bonaria».
A quanto sembra, la società acquirente, causa il clima torbido che regnava in comune all’epoca della trattativa, non aveva capito granché di quel che si doveva fare e di quel che si doveva pagare e quindi, siccome nessuno aveva pensato di salvaguardare il comune con una banale fideiussione bancaria, dopo due anni siamo ancora qui ad aspettare il saldo, oppure l’esecuzione di fantomatiche opere urbanistiche. Ora, si spera che al più presto le cose vengano chiarite e la vendita o meglio sarebbe dire svendita, portata a termine. Ritornare in possesso dell’ex albergo, per il piccolo comune di Bognanco, sarebbe un disastro.
Di buono sembrerebbe che questi russi, continuano a manifestare interesse nell’investire in valle, ma non solo, con loro, ad incontrare il sindaco, si è presentato anche un tedesco con, a quanto sembra, altrettante buone intenzioni. D’altronde, in valle, fra acque minerali, montagne, sentieri, natura, c’è un mondo incredibile che aspetta solo di essere valorizzato.
E’ passato oltre un secolo da quando Emilio Cavallini costruì l’albergo Milano e questa che riportiamo è la conclusione di una lettera che l’avvocato Cavallini scriveva al giornale “L’Ossola” per chiarire alcune cose in merito alla sua scoperta delle acque…. e sempre infiammato dall’amore di Bognanco per maggiore incremento costruii nel 1908 anche il grande hotel Milano e dipendenze, scoprendo nuove tracce di acque minerali ed una grande sorgente, da me appellata “Emilia”, che la società attuale acquisitrice, anche di questa seconda mia creazione, non ancora usufruisce ma tiene in serbo per le maggiori esportazioni.”
La storia quindi ci dice che sotto questo albergo, da 110 anni, c’è una sorgente di acqua minerale che ogni giorno, non trovando ostacoli, se ne va, senza gloria, nel Bogna.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO