La strada carrozzabile che da San Lorenzo (1000 m.s.l.m.), sale all’alpe San Bernardo (1630 m.s.l.m.), è stata realizzata alla fine degli anni sessanta (inaugurazione 1 settembre 1968 ndr) e con quella realizzazione, si cancellò la vecchia mulattiera, ritenendo che nessuno più ne avrebbe fatto uso. Avevano sbagliato.
Gli escursionisti e, più di tutti, gli stranieri, non amano camminare sull’asfalto e cercano sempre, mappe alla mano, i vecchi sentieri per raggiungere le loro mete.
Domenica scorsa, per la prima volta, dopo tanti anni, un numeroso gruppo di escursionisti, su proposta del CAI di Villadossola, ha potuto riscoprire e ripercorrere la vecchia strada comunale San Lorenzo – San Bernardo, grazie all’impegno di Carlo Grossi, referente dei sentieri della valle Bognanco, nonché consigliere comunale, che ha pulito e segnato tutto il percorso.
Dalla piazza di San Lorenzo, si imbocca la vecchia mulattiera in direzione Graniga. A monte della località Croce, si devia a destra e si arriva alla curva del grande piazzale di Graniga e da qui, parallelamente alla strada carrozzabile si percorre il sentiero che porta prima a Narine e poi a Maggianigo. Si attraversa quindi il rio Acquamorta su una robusta passerella di legno e si sale a Lozzac e più sopra la Barca. Dopo alcuni tornanti si attraversa più volte la strada carrozzabile superando le case di Vercengio alta e poi si devia a sinistra, sopra alla strada, verso la località La Loccia, raggiungendo prima Cimaloro e poi i Mer. Qui la vecchia mulattiera è ancora ben visibile, così come sono ben visibili in mezzo ai prati coltivati, le vecchie case e le stalle dell’alpe San Bernardo e poco sopra si intravede il tetto con il piccolo campanile dell’Oratorio dedicato all’omonimo santo protettore dei montanari e degli alpinisti.
Adesso che la vecchia mulattiera è stata riaperta, non resta altro che mantenerla e fare in modo che mai nessuna nuova strada carrozzabile, possa cancellare l’esistenza di un percorso pedestre.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO