In valle, certe vicende sul Coronavirus che si sentono e si vedono sui media, fanno un pò sorridere, anche se qualche presenza in più, la si è notata.

Per diversi giorni, tanto per fare un esempio, la monovolume arancione dei signori Stucchi, è stata vista posteggiata a Graniga, nel parcheggio privato a bordo strada e molti, passando di lì, avranno pensato: ecco i milanesi; sono venuti a rifugiarsi qui a Bognanco. Al sicuro.

Vero o falso?

Non si sa... ed allora, glielo abbiamo chiesto.

Buongiorno, come va? Siete scappati da Milano per paura del Coronavirus?

«Non proprio – rispondono sorridendo i coniugi Teresa e Natale Stucchi, professori universitari – veniamo spesso qui nel nostro chalet in valle per rilassarci ed abbiamo notato, di buon grado, che virus o non virus, qui a Bognanco è tutto normale».

E dalle vostre parti invece?

«Le città sono incredibilmente deserte. Ma, scriva pure che le università sono aperte, anche se le lezioni si tengono on line».

Perché allora vengono annullati eventi e si vedono in televisione gli scaffali dei supermercati mezzi vuoti?

«Probabilmente qui in Italia, c’è stato qualche grosso problema di comunicazione a livello regionale e nazionale, perché da quello che sentiamo in giro nel mondo – abbiamo amici in Cina, negli Stati Uniti ed anche in Europa – si tratta di una infezione, simile all’influenza, che però sembra propagarsi più in fretta, ma dalla quale si guarisce. E’ utile prendere precauzioni, perché si tratta di un virus nuovo, non sappiamo come si comporta, non sappiamo chi sono le persone a rischio, ma è anche importante agire con buon senso. In Cina, nostri colleghi di università, che da più di un mese fanno lezioni on line, dicono che è importante stare tranquilli.

In America, i casi di persone positive al coronavirus sono molto bassi. Ma molti americani non hanno una copertura sanitaria che invece noi in Europa abbiamo; non possono pagare un medico e non possono stare a casa in quarantena e quindi, giù una aspirina e via... a lavorare, altrimenti rischiano il posto di lavoro.

Questa sera (domenica 01 marzo ndr), rientreremo a Milano, ma siamo tranquilli. Qualche precauzione in più, ma niente di che.

Ogni anno, a causa dell’influenza, in Italia muoiono circa due mila persone e dal Coronavirus?

Lo vedremo, ma molto probabilmente, le proporzioni, saranno simili».

Se è vero, come dicono in Cina, che da loro il problema è ormai nella fase risolutiva, fra breve anche in Europa, di questo virus avremo solo un ricordo. Quello che invece in Italia ricorderemo più a lungo, saranno i danni di immagine ed economici che ci porteremo addosso a causa probabilmente di alcune comunicazioni non proprio indovinate.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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