Le baite della valle Bognanco, hanno avuto le finestre aperte quasi tutta l’estate e molti hanno affittato appartamenti e seconde case che da tempo erano rimaste chiuse. Per non parlare poi, delle lunghe code di auto che ogni fine settimana, specialmente con il bel tempo, procedevano verso l’alta valle alla ricerca di zone tranquille ed incontaminate.

Come se il virus, da bravo, se ne rimaneva ad aspettare paziente in città.

Nei fine settimana, gli assembramenti si spostavano, dalle vie e dalle piazze centralissime delle metropoli, ci si trovava lassù, in montagna, convinti che il virus non avesse seguito nessuno e se ne fosse rimasto buono buono aggrappato alle più carnose ed appetitose zone degli affollati centri urbani.

Ed invece, beffardo e noioso, molto probabilmente il Covid-19, ha continuato a seguire la massa che si spostava ed anche lui, è venuto a trascorrere giornate spassose e divertenti in montagna, godendo di aria fresca e pura, come mai l’aveva assaporata eppoi, alla domenica sera, o alla fine della breve vacanza, avrà pensato bene di ritornarsene anche lui da dove era venuto.

In montagna si sta bene, ma c’è poco da mordere e passata l’ondata di euforia e trambusto dell’estate, le piazze inizieranno a svuotarsi, le finestre delle seconde case si richiuderanno e le genti delle valli continueranno a vivere laddove virus ed assembramenti non resistono.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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