L’ex albergo Meda, lo troviamo salendo la valle a sinistra, prima di oltrepassare il ponte sul torrente Bogna in località Fonti. Costruito nel 1922 dalla famiglia Bodo, già proprietaria dell’albergo Chavez, venne chiuso dopo appena mezzo secolo di storia gloriosa. Oggi il Meda è ancora lì, vetusto, barricato e silenzioso. Ma c’è una cosa nuova che incuriosisce; il vistoso e fresco cartello bianco con la scritta rossa dove si avvisa che il prossimo 07 aprile 2021, l’immobile andrà all’asta. L’ennesima, forse l’ultima visto che il prezzo base è di soli 1.000,00 euro. Sì, avete letto giusto: mille euro per un fabbricato di tre mila metri cubi e di circa mille metri quadrati di superficie. Eppure, fino ad ora, nessuno ha mai pensato di acquistarlo, seppure il prezzo sia sceso miseramente così in basso. Forse perché, tutti sanno che non è tanto la spesa per acquistarlo, quanto il costo per il suo recupero e la sua sistemazione. E’ un caso che farà discutere, perché si apriranno nuovi scenari. Se nessuno lo acquista, quale sarà il destino di questo fabbricato? Verrà demolito o rimarrà lì in bella mostra per i decenni a venire? E chi pagherà le tasse per questo edificio che, come ben sappiamo oggi, dovrebbe costare migliaia di euro ogni anno solo di imposte sugli immobili. Andrà a finire come l’ex albergo Milano che, per non pagare più le tasse comunali, il proprietario pensò bene di regalarlo al comune? E per gli altri immobili che, se non lo sono già, molto presto si ritroveranno nelle stesse condizioni, come andrà a finire? Anche questi verranno regalati al comune?
Sarebbe una bella idea se queste strutture venissero in qualche modo recuperate e trasformate secondo le nuove opportunità turistiche. Una pessima idea se continueranno a prospettare sulla via pubblica la loro ingombrante fatiscenza.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO