Dal primo di giugno il Governo ha decretato che in tutti i locali, si può mangiare e bere anche all’interno e quindi tutti i rifugi dell’alta valle, hanno finalmente potuto riaprire (ad esclusione del rifugio Alpe Laghetto che riaprirà dal 19 giugno ndr). Fantastico!
Peccato che dal 3 giugno, la strada per San Bernardo, è chiusa in località Loccia a causa di lavori necessari per la sicurezza. Il cartello esposto a Graniga dice: Strada Graniga-San Bernardo chiusa al transito per lavori al km 3+500 dal lunedì a venerdì dalle ore 8,00 alle ore 12,00 e dalle 13,00 alle 17,00, dal 03 giugno, fino a fine lavori.
«Ma non potevano -dicono dal rifugio San Bernardo –fare i lavori nei mesi di marzo, aprile e maggio, quando eravamo tutti chiusi per covid? Adesso che finalmente si può lavorare, il Comune chiude la strada per lavori. Roba da non credere». Anche i gestori del rifugio il Dosso contestano questa chiusura…«E’ spiacevole che si sia arrivati a sistemare la strada proprio ora che i rifugi ripartono con il lavoro. Noi dal 12 giugno, saremo aperti tutti i giorni – prosegue Antonio – e non sarà facile con questa ordinanza di chiusura. Dico che si sarebbe potuto programmare gli interventi già nel mese di aprile e maggio in modo da non avere, in piena estate, questi problemi».
Ma non tutti la pensano così. Graziella ad esempio, del rifugio Gattascosa dice: «Ben venga tenere le strade in sicurezza e non penso che abbiano fatto apposta scegliere questo periodo… In Italia si sa purtroppo che i tempi sono lunghi… eppoi, ben vengano tutti i lavori per abbellire la nostra valle».
I commenti sono diversi e, per la maggior parte, si tratta di una mancanza di programmazione e di coordinamento. Il sindaco si difende dicendo: «Chiaro che i lavori portano sempre disagi. Se non fai ti criticano perché non fai, se fai ti criticano perché fai… Il nostro obiettivo comunque, è cercare di mettere in sicurezza la valle eppoi, stiamo parlando di opere che termineranno intorno il 20 giugno».
Il cantiere di cui stiamo parlando, riguarda un tratto di strada veramente pericoloso, sia per chi vi transita, sia per chi ha le case sotto la strada e le opere devono essere realizzate al più presto. Assurdo quindi pensare di interrompere i lavori, per non danneggiare le strutture ricettive, gli alpigiani o, in generale i turisti, così come è altrettanto assurdo, per alcuni, dover convivere, nel bel mezzo della stagione estiva, con un cantiere che prevede una chiusura della strada per otto ore al giorno, quando i lavori potevano essere effettuati entro il periodo delle restrizioni covid.
Rimane la speranza, come ha detto il sindaco, che il cantiere avrà durata breve e dopo il 20 giugno, si potrà circolare liberamente.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO