Lo abbiamo chiesto al comune visto che, questa primavera, ha messo nuovamente all’asta, per un periodo di affitto di sei anni più sei rinnovabili, i pascoli dell’alta valle. «I lotti sono stati tutti affittati – ha detto il sindaco – ad esclusione della zona del Fornalino, per la quale nessuno ha presentato delle offerte».
Sui pascoli del Vallaro e Campo però, questa estate, non si è visto nessun pastore e nessun capo bestiame.
«Il contratto è stato firmato in ritardo – ha detto la vigilessa Teresa Doria che si è occupata dell’asta - perché il precedente affittuario, anziché esercitare il diritto di prelazione, ha lasciato scadere i termini di legge e quindi il contratto con il nuovo affittuario è stato firmato solo in agosto quando ovviamente non era più ragionevole salire con il bestiame. In ogni modo, tutto si è svolto regolarmente ed il comune è in possesso delle garanzie previste nel contratto».
E per quanto riguarda la zona di Arza, Paioni e Monscera?
«L’alpe di Monscera – risponde la vigilessa - è stato assegnato da subito alla Società Della Piazza, mentre la zona di Arza e Paioni, è stata assegnata sempre alla società Della Piazza, ma in un secondo tempo e con l’esercizio del diritto di prelazione».
L’alpe Garione, questa primavera, era isolato causa frana, cosa è stato fatto?
«Dopo aver effettuato i sopralluoghi del caso – ha detto il sindaco Mauro Valentini – abbiamo valutato che la migliore soluzione era quella di deviare il sentiero passando dall’alpe Motta e così è stato fatto. Ora l’accesso all’alpeggio è più sicuro, non solo per chi sale con il bestiame, ma anche per tutti gli escursionisti».
Abbiamo sentito il precedente affittuario dei pascoli del Vallaro e Campo Mirko Imberti il quale, un po’ sconsolato ha detto:«Eh… pagare ogni anno oltre cinquanta mila euro per l’affitto dei pascoli, mi è sembrato inopportuno e così quest’anno me ne sono rimasto sulle montagne della bergamasca. In ogni modo, la valle Bognanco mi è sempre piaciuta e non è detto che l’anno prossimo verrò ancora dalle vostre parti».
Per Jodi Maccagno, della società Della Piazza che ha caricato gli alpeggi di Arza, Paioni e Monscera invece, è già tutto tornato normale, ma il suo commento, seppur pacato, sfiora un malcontento evidente. «Non voglio far polemiche – dice il giovane imprenditore –ma abbiamo dovuto difenderci per ottenere, come era nostro diritto, l’alpeggio di Arza e Paioni. Lavoriamo con il cuore, non andiamo su in vacanza. Abbiamo oltre 120 capi bestiame e di questi, 90 sono bovini e 30 caprini. Produciamo eccellenze del territorio e mi pesa vedere che non si fa nulla per favorire le aziende locali ed i giovani imprenditori».
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO