All’ora di pranzo di venerdì 10 febbraio, in molti hanno visto del fumo sopra Monteossolano, ma la prima telefonata ai Vigili del Fuoco, è avvenuta solo nel primo pomeriggio e solo dopo quella telefonata, è partita la macchina di intervento. In un attimo il fuoco si è allargato su tutto il versante ed i Vigili del Fuoco, unitamente a molti gruppi AIB distribuiti su tutto il territorio provinciale, sono stati impegnati con i loro mezzi a disposizione per spegnere l’incendio fino al tardo pomeriggio di lunedì 13. Molta preoccupazione in città per questo incendio che ha colorato di rosso il fine settimana e che, grazie alla ininterrotta attività di elicotteri che pescavano acqua nelle vasche predisposte nella zona e di due canadair che hanno fatto spola fra il lago Maggiore e la valle Bognanco, sembra sia ormai solo un ricordo.
Un brutto ricordo, lo sarà di certo per chi ha provocato questo incendio visto che, da quanto si legge nel comunicato stampa dei Carabinieri Forestali della stazione di Domodossola, ha una matrice colposa.
Si tratta di uno svizzero, residente a Losanna e che da poco tempo è proprietario di una baita sopra Monteossolano. La dinamica dell’incendio, si può riassumere nel fatto che lo svizzero, ha imprudentemente acceso un fuoco dentro un bidone metallico, sistemato all’esterno della baita, per cucinarsi un pranzo e le scintille provocate dalle fiamme, hanno dato avvio all’incendio nei prati circostanti e che in poco tempo si è allargato su una vasta zona che è stata rilevata, una volta spento il fuoco, in circa 80 ettari.
Analoga matrice colposa – si legge nel comunicato stampa redatto dal Ten. Col. Giuseppe Laghezza – ha avuto il 25 gennaio scorso, l’incendio sviluppatosi per sei ettari e sempre a Monteossolano, causati dall’impiego incauto di una smerigliatrice, da parte di un cinquantaseienne di Domodossola, titolare di una impresa edile.
In entrambi i casi, si tratta di azioni quotidiane che mille volte non provocano conseguenze e che una volta generano l’imprevisto. Per provocare un disastro basta una volta sola ed è successo.
I danni?
Sono al vaglio degli inquirenti ed oltre al danno ambientale, da calcolarsi in base al tipo di territorio bruciato, ci sono i costi dell’operazione che in questo caso, con elicotteri, canadair e decine di operatori e mezzi coinvolti, non sarà una bezzecola.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO