Da alcune settimane, sotto la curva di San Martino, il rumore degli escavatori, sovrasta quell’ormai piccolo brusio del torrente Bogna, che di acqua, in questo periodo ne porta a valle davvero una miseria. Occorre fermarsi e buttar giù l’occhio, per vedere cosa stanno facendo e quando hai visto capisci tutto. Nuova tubazione, nuova centralina idroelettrica ed altra nuova energia.
Il giochino è sempre lo stesso. Viene convogliato l’acqua dentro una tubazione, la si fa entrare in una turbina posizionata più in basso e, come avrebbe detto l’amico indimenticabile Renzo Croppi, battendo il dorso della mano destra sul palmo della sinistra: “zaccate… nuova energia!
In questo caso, viene recuperata l’acqua rilasciata nel Bogna dalla centrale di proprietà della società Pesenti Energia Bognanco srl, alla curva di S. Martino, che già ha sfruttato lo scarico della centrale più a monte, in località Picciola e viene portata, quanto più possibile in basso, sfruttando un salto di circa 18 metri, pochi forse, ma sufficienti per giustificare l’intervento, visto che di energia, una volta che sarà funzionante, ne produrrà almeno 150 KW/ora.
L’edificio della nuova centralina, quasi completamente interrato, verrà ubicato sullo stesso lato ed a pochi metri dalla centrale Vinci e l’acqua rilasciata da questo ultimo impianto idroelettrico, verrà recuperata interamente per alimentare un altra centrale esistente, realizzata nel 2004, ubicata dentro la montagna in località Fonti e che, al tempo della sua costruzione, aveva dato qualche preoccupazione all’imprenditore Haralabos Melenos, titolare delle concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali, in quanto le sorgenti Ausonia e San Lorenzo, erano ubicate a poche decine di metri dagli scavi.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO