Dopo cinque anni di opposizione, Danilo Failla si ricandida per governare il piccolo comune della valle Bognanco, sostenuto dalla lista “Io vivo Bognanco”.
Ci riproviamo?
«Sì - risponde Failla - e lo faccio con una squadra parzialmente rinnovata che condivide con me un idea di amministrazione volta alla valorizzazione della valle e al sostegno ai cittadini».
Come sono stati questi cinque anni di opposizione?
«Abbiamo lavorato dietro le quinte, con il solo obiettivo di tutelare il bene comune, senza timore di dire la nostra, di proporre e suggerire».
Tipo?
«Per esempio, ci siamo impegnati per potenziare e regolarizzare la riscossione dell’IMU. Al riguardo invece del parcheggio in località Torno, seppur fiduciosi nella sua prossima realizzazione, nutriamo qualche dubbio sulla stabilità geologica del luogo e sul numero di posti auto, insufficienti a coprire il fabbisogno della frazione».
Qualche idea per il programma amministrativo?
«La valle ha bisogno di fatti concreti. Il ripopolamento può avvenire soltanto attraverso interventi che richiamino nuovi residenti e mantengano gli attuali. Non dovranno mancare provvedimenti e aiuti rivolti agli anziani la cui quotidianità in valle, può essere ostacolata da svariate difficoltà. Poi, politiche giovanili e per le famiglie, incentivi per il riscaldamento, agevolazioni nei trasporti pubblici, investimenti sulla sicurezza delle strade. Sarà importante dare più servizi, come ad esempio un punto raccolta del verde e il trasporto in discarica dei rifiuti ingombranti, anche dalle frazioni. Un altro fattore rilevante è il lavoro, con la creazione di nuove opportunità professionali, collegate al turismo e a un utilizzo flessibile e multiforme dei due centri polifunzionali che, ad oggi, non vengono sfruttati nelle loro potenzialità».
Ha menzionato il turismo; come vede, in questi prossimi cinque anni, la promozione turistica della valle?
«Saremo promotori di un turismo nuovo, lento ed ecosostenibile, svincolato dalla “gita della domenica” ed articolato su proposte di più giorni, legati ai viaggi d’istruzione scolastici, ai progetti naturalistici e culturali con scuole e associazioni, ai cammini, al trekking ed agli sport montani. Uno sviluppo turistico che operi in sinergia con le associazioni, portavoce di storia e tradizioni. Uno dei tanti obiettivi, sarà quello di valorizzare e pubblicizzare la Via Stockalper in modo di consentire una maggiore affluenza degli escursionisti in valle. L’amministrazione comunale, deve impegnarsi anche nel recupero del patrimonio rurale, dei terrazzamenti e dei percorsi che collegano le numerose frazioni, sia nella bassa, che nell’alta valle».
Cinque anni fa, nei vostri programmi avevate dichiarato che Bognanco non doveva fondersi con Domo; siete ancora di questo parere?
«Su questo argomento, i fatti parlano chiaro. Al momento si evidenzia una trascuratezza nei confronti delle frazioni del capoluogo ossolano, che vede le proprie sostanze concentrate nella cura e nella manutenzione del centro cittadino. Bognanco necessita di tutte le forze possibili per una sua rinascita, forze che può trovare solo mantenendo la propria autonomia, oltre che nell’ascolto attivo e partecipato delle esigenze dei residenti».
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO