Il gruppetto di scrutatori, anzi diciamo meglio scrutatrici, è composto da sole donne; le quote azzurre, anche questa volta, sono andate a farsi benedire.
Una passata veloce al tavolone, sedie a posto, cabina in ordine e domenica 15, quando il campanile puntuale suona le sette, con il sorriso promettente di una bella giornata, si presenta il primo votante. Dovrebbero venire a votare in 260, divisi fra i 165 aventi diritto al voto dei residenti e 95 di quelli iscritti all’AIRE. Alle 15 di lunedì se ne conteranno “solo” 132, ovvero il 50,7% e di questi, 58 sono donne e 64 uomini. Non c’è coda e qualcuno trova il tempo anche per fare dei veri spiegoni circa le parentele varie dei candidati e dei votanti. «Questo cugino di quello e fratello di quell’altro…
No, sì, erano sposati, ma poi si son separati…» e via andare. A Bognanco le famiglie numerose stanno diminuendo; adesso i nuclei familiari, sono composti generalmente da poche persone, ma a volte non è facile metterli tutti al posto giusto. Arrivano anche gli anziani, qualcuno si fa accompagnare perché ha difficoltà nei movimenti. Il seggio, per fortuna, è situato ad un livello, raggiungibile comodamente anche dalle persone diversamente abili e tutto fila liscio, senza impedimenti. Alle 15 di lunedì il seggio chiude ed in meno di due ore esce già la notizia che la lista di Valentini ha stravinto con il 75% e fra la sua lista, il più votato è Fabrizio Maccagno con 35 preferenze; l’ultimo con solo un voto è Luigi Olivari.
La lista di Failla, si ferma quindi al 25% e la più votata è Beatrice Pellanda con 10 preferenze, ma qui ad essere ultimi, sono in tanti; Michela Mosoni, Damiano Conti, Giuseppe Gallo e Marco Trischetti, ottengono zero preferenze e Leonardo Latino 1 solo voto.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO