La promozione turistica e non solo, di Bognanco continua tra le montagne dell’alta valle con un nuovo progetto di promozione territoriale legato all’Alta Via ed al racconto di un olimpionico (Adriano Darioli ndr) su un percorso di trekking a portata di ogni escursionista ed accompagnato da una grande narrazione documentaristica sull’intera valle e da chi la abita.

Un tour completo dell’arco alpino della valle Bognanco, come fosse disegnato da un grande compasso virtuale che, fatto centro nel capoluogo di San Lorenzo, ha toccato i vari pascoli dall’estremo nord-est di Variola e proseguendo verso sud-ovest, toccando Paione, Monscera, Gattascosa, Laghetto, Preia, Fornalino, Garione, Pianino e Manzano.

Un giro che, dopo la partenza da San Bernardo (1630 m.s.l.m.) ha sempre interessato alpeggi intorno ai duemila metri per poi scendere ai 1300 di Manzano, a conclusione del giro e solo per ritornare nuovamente sulle strade asfaltate.

I tecnici della ditta Saved srl, una agenzia di Marketing e Comunicazione, alla quale si è affidato il progetto, si sono immersi nella preziosa logistica organizzata dall’ex olimpionico Adriano Darioli, con Mario Rovina, Dante Scrimaglia e Giovanni Poroli, tutti esperti conoscitori del territorio che hanno accompagnato, nei vari tratti il gruppo di operatori, garantendo, cosa non di poco conto, oltre che una buona compagnia, l’orientamento, resosi indispensabile, considerato i nebbioni di quei giorni.

A questo gruppetto di volontari, si sono aggiunti anche altri soggetti determinanti per arricchire il racconto dell’alta valle a partire da Giuseppe Pellanda, capo gruppo degli alpini locale, per la zona dei fortini militari; Riccardo Maccagno e Fabrizia Mella per la conoscenza del patrimonio faunistico; il giovanissimo Edoardo Merletti per il rifugio CAI Alpe Laghetto; Gianfranco Croppi per la zona di Manzano e Giancarlo Castellano per una panoramica storica e generale su Bognanco.

«I sentieri della valle non sono male – ha detto Adriano Darioli, a conclusione del giro- specialmente quelli ubicati sull’asse maggiormente frequentato. Riterrei però necessaria una cosa– ha voluto precisare in ultimo- su alcuni tratti della rete sentieristica, si dovrebbe all’inizio di ogni estate, effettuare almeno un taglio dell’erba per rendere meglio riconoscibile il sentiero in modo che tutti gli escursionisti si ritrovino a camminare su quel preciso tracciato, rendendolo così ancor più evidente e sicuro».

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

Mappe dei sentieri

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