Dopo che il comune ha realizzato il guado sul Bogna in località Laugera e sistemato il sentiero Agrosa-Preia, il CAI di Arsago Seprio (VA), in occasione del 25° anniversario (1998-2023) dalla apertura del rifugio Alpe Laghetto (2039 m.s.l.m.), divulgando il libro: “Una Storia senza fine…” promuove un interessante trekking di due giorni attorno alla cima Verosso (2444 m.s.l.m.) toccando tutti i rifugi dell’alta valle, con partenza ed arrivo all’alpe Gomba (1250 m.s.l.m.) e pernottamento al rifugio.
Un itinerario per escursionisti esperti, non tanto per le difficoltà che si incontrano sul sentiero, quanto piuttosto per la sua complessiva lunghezza (circa 14 km). Il percorso, che è fattibile in entrambi i sensi di marcia, può essere identificato come la via dei contrabbandieri, visto che interessa in gran parte le zone battute dagli spalloni, quando andare in Svizzera a caricare merce da rivendere in Italia era cosa abituale quanto illegale.
IL PERCORSO del 1° giorno
In senso antiorario, si parte dalla Gomba e si sale a San Bernardo, da qui si raggiunge il rifugio Gattascosa e si prosegue salendo verso la bocchetta omonima (2149 m.s.l.m.), sconfinando in Svizzera. Dopo un lungo tratto pianeggiante, costeggiando alcuni laghetti, si raggiunge, al termine di una breve salita, la Bocchetta del Balmino (2396 m.s.l.m.); il punto più elevato del percorso e da qui si inizia a scendere in direzione del rifugio Alpe Laghetto dove, durante il periodo di apertura (giugno – settembre) si può trovare genuina ospitalità, mentre quando il rifugio è chiuso, si usufruisce del locale invernale, attrezzato di tutto il necessario per riscaldarsi, cucinare qualcosa e dormire (D+1146/D-357).
LE VARIANTI POSSIBILI del 1° giorno
Un paio di interessanti varianti in questo primo giorno, potrebbero essere quelle di: dopo aver raggiunto San Bernardo, percorrere la strada gippabile e passando dal rifugio Il Dosso seguire per l’Alpe Monscera (1975 m.s.l.m.) e rifugio Gattascosa e la seconda, sul tratto pianeggiante svizzero, deviare a sinistra in salita e superare la Bocchetta di Oriaccia, scendere all’omonimo lago e proseguire in direzione sud-ovest verso il rifugio Alpe Laghetto.
IL PERCORSO del 2° giorno
Il secondo giorno, proseguendo sempre in senso antiorario, dopo aver superato la vicina e suggestiva bocchetta di Campo (2180 m.s.l.m.), si scende all’Alpe omonimo per poi proseguire verso l’Alpe Agrosa (1700 m.s.l.m.) e da qui, seguendo il sentiero sulla destra orografica del torrente Bogna, si raggiunge il nuovo guado e si prosegue in direzione di Pizzanco (1142 m.s.l.m.) per poi ritornare alla Gomba (D+249/D-1038).
LA VARIANTE del 2° giorno
Anche in questo secondo giorno di cammino, il CAI di Arsago, propone una bella ed interessante variante: dall’Alpe Campo, si rimane in quota e si prosegue per l’Alpe Preia e quindi si scende sul nuovo ed agevole sentiero a tornanti fino ad Agrosa, intersecando il sentiero che porta a Pizzanco e successivamente alla Gomba.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO