In valle, è ritornata la (quasi) normalità. La gente ha ripreso ad andare e venire con le proprie autovetture e le camminate a piedi, con i vari disagi, per molti, sono andati nel dimenticatoio. Non però la memoria di ringraziare chi, in quelle settimane si è prodigato per allievare o risolvere disagi e problemi.

«Devo ringraziare la Rita di Fonti – dice Edoardo con Giada e Giuseppe di Pinez – per la grande disponibilità a caricarci molte volte sulla sua auto e portare noi e le nostre borse della spesa a casa. E così anche la Bea di Pioi ed Elisa con Cesare di San Lorenzo. Eppoi come non ringraziare Dario dello scuolabus, sempre disponibile ad ogni esigenza».

Un Dario Darioli, apprezzato da molti per il suo impegno nei confronti dei ragazzi che andavano a scuola, ma anche in generale ad aiutare le persone che chiedevano aiuto.

E anche Simone Mella, titolare del negozio alimentari a Fonti, non si è certo risparmiato. Caula in spalla (antico attrezzo in legno ed ancora insostituibile per trasportare pesi ed ingombri fuori ordinanza) e via a trasportare i principali generi alimentari per il fabbisogno della gente rimasta isolata in valle.

I ringraziamenti vanno indubbiamente al Comune di Bognanco, al Soccorso Alpino locale, al coordinamento provinciale della Protezione Civile ed alla PCA (Protezione Civile Alpini) di Domodossola, senza ovviamente dimenticare l’AIB del Verbano Cusio Ossola, che aveva già prestato il servizio di guardiania nei giorni precedenti alla interruzione del transito. Poi ci sono i volontari del 118 e quelli di Samarate, che hanno montato, a tempo di record, il ponte Bailey e sappiamo che sicuramente, così, su due piedi, come sempre succede, ne dimentichiamo tanti.

In generale e non per ultimi, i ringraziamenti meritati sono per la Provincia e la Regione impegnati a trovare e dare una soluzione accettabile e veloce per rompere l’isolamento.
Alcuni proprietari delle seconde case, giunti in valle in questi giorni, si sono stupiti per la velocità nel realizzare la variante che ha reso possibile il transito. «Caspita – hanno detto - eppure siamo in Italia, mica in Giappone».

E questo, grazie anche alle imprese, che hanno lavorato sodo, nel realizzare le arginature, gli asfalti e le opere per la sicurezza.

E sono molte le persone che hanno sicuramente svolto opere di solidarietà silenziose, nascoste ed efficaci che non sono state palesate e nemmeno osservate. A loro va il sacrosanto riconoscimento, sapendo che: i ringraziamenti vanno e vengono, i fatti restano.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO 

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